Piano integrato di via Monte Sabotino.
Perché il Comune ha tutta questa fretta nel voler restituire mezzo milione di euro ad una società fallita e il cui titolare è nelle patrie galere?
La sentenza di annullamento del Piano di via Sabotino non ha portato rimedio ai danni, ha solo bloccato la prosecuzione di una nefandezza che ha fatto perdere autorevolezza all’Amministrazione comunale.
Ora la Fallimento SanInvest srl chiede la restituzione della somma di 567.000 euro che è stata iscritta a Bilancio 2020
Signor sindaco, si guardi bene dall’accedere a qualsiasi richiesta di restituzione di somme versate al Comune.
Iniziamo a riportare a casa l’area di 5.730 mq, ceduta a SanInvest attraverso una procedura viziata da grave irregolarità.
A questo proposito è’ utile un breve riepilogo della vicenda per comprendere come vanno certe cose.
La convenzione approvata dal Consiglio comunale il 20.12.2007 prevedeva, fra l’altro, la cessione di un’area comunale di 5.730 mq per una somma di 604.703 euro da versare all’atto della sottoscrizione della convenzione.
SanInvest versò solo un acconto di 384.839 euro e per il residuo importo di 219.864 euro fornì una fjdeussione,mai verificata dagli uffici e rivelatasi farlocca.
Quindi la SanInvest è diventata proprietaria di un’area comunale di oltre 5 mila mq, pagando poco più della metà di quanto previsto dalla convenzione votata dal Consiglio comunale.
SanInvest non soltanto acquisiva delle aree a 100 euro al mq. per un valore almeno due volte inferiore a quello di mercato, ma cercava anche di pagare meno di quanto previsto in convenzione.
Ci hanno proprio trattato da quaglioni.
Ora rischiamo di essere quaglionati per la seconda volta se non facciamo valere con determinazione il diritto di trattenere le somme incassate (almeno in parte) a titolo di risarcimento del danno per la totale inattuazione del piano, la mancata esecuzione delle opere di urbanizzazione, che avrebbero dovuto avere inizio entro 60 giorni dalla stipula della convenzione, e le spese generali sostenute.