Udienza al TAR per BTE – mancato dibattimento

Comunicato Stampa


In data 23 ottobre 2012, i tre comitati/associazioni
Inseme per il Villaggio, Comitato Civico Frazione SNIA di Cesano Maderno, Più Limbiate Meno Cemento di Limbiate erano presenti per l’udienza al TAR, relativa alla discussione del ricorso contro la richiesta di ampliamento dell’impianto trattamento reflui , ex Snia, a Cesano Maderno.
Con sorpresa hanno appreso che i difensori delle parti avevano ritenuto opportuno di richiedere al Presidente della 4^Sezione del TAR Lombardia di andare a giudizio senza dibattimento.
A tal proposito i Comitati si premureranno di chiedere ai Sindaci se la linea difensiva sia stata condivisa con l’ avvocato che rappresenta le amministrazioni e, se così non fosse, di verificare se la posizione assunta sia stata realmente nell’interesse delle nostre Comunita’ ed a vantaggio del ricorso contro il potenziamento e la trasformazione del depuratore.

Di recente, inoltre, i Comitati/Associazioni hanno presentato un esposto alla procura di Monza, chiedendo una verifica della correttezza della procedura seguita dalla Regione Lombardia, nell’emissione del decreto per l’ impianto di trattamento reflui in discussione. Ciò al fine di verificare che non siano state commesse omissioni o negligenze con rilievo penale.

 

Limbiate, 23 ottobre 2012

 

BTE – CHIEDIAMO ASSIEME IL DINIEGO FINALE

A: “VI Commissione”<VIcommissione@consiglio.regione.lombardia.it>, <staff.sindaco@comune.limbiate.mb.it>, <protocollo@comune.bovisiomasciago.mb.it>, <protocollomb@provincia.mb.it>, <segreteria.generale@comune.cesano-maderno.mb.it>
Cc: <variscomauro@tiscali.it>, “Natale Zappella”<natale.zappella@falcriubi.it>, “Massimiliano Bevacqua”<maxbevacqua@hotmail.it>, “Emanuele Galimberti – Sindaco di Bovisio Masciago”<sindaco@comune.bovisiomasciago.mb.it>, <sindaco@comune.cesano-maderno.mb.it>, <sindaco@comune.limbiate.mb.it>, “Alessandra Foltran”<A.Foltran@provincia.mb.it>
Ogg: BTE-punto sulla situazione
Spettabili Uffici,

trasmettiamo, per conto delle Associazioni “piu’limbiatemenocemento”, ”insieme per il villaggio” e “comitato civico frazione snia”, un documento relativo alla questione “BTE-potenziamento impianto trattamento reflui ex Snia Viscosa”, che Vi preghiamo di voler cortesemente provvedere alla regolare protocollazione ed al suo recapito ai destinatari.

Grazie

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Brianza, in Commissione Ambiente chiesto stop definitivo a depuratore BTE Snia

Impianto depurazione ex Snia a Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio:
Provincia di Monza non lo ha inserito nel piano provinciale dei rifiuti

Antonio Romeo (PdL), Massimiliano Romeo (LN) e Giuseppe Civati (PD): “Ora
la Provincia ha gli elementi per poter esprimere il diniego senza aspettare il Tar”

Milano, 12 settembre 2012 – “La Provincia di Monza e Brianza si assuma le proprie responsabilità senza attendere il pronunciamento del Tar, confermando con un atto concreto la volontà politica già espressa in tutte le sedi competenti e esprimendo così il diniego formale all’ampliamento del depuratore BTE al Villaggio Snia di Cesano Maderno”. Lo hanno ribadito oggi i Consiglieri regionali Antonio Romeo (PdL), Massimiliano Romeo (Lega Nord) e Giuseppe Civati (PD), durante la seduta della Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” presieduta da Giosuè Frosio (Lega Nord), che ha incontrato l’Assessore provinciale brianzolo all’Ambiente Fabrizio Sala e i dirigenti dell’avvocatura regionale. Quella di oggi era la terza seduta tenuta dalla Commissione negli ultimi quattro mesi al fine di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza.
In data 7 settembre è stato fatto pervenire al presidente Giosuè Frosio il parere negativo all’ampliamento dell’impianto espresso dalla Provincia di Milano, mentre Fabrizio Sala ha oggi annunciato in Commissione che “la Provincia di Monza e Brianza non ha inserito tale impianto nel piano provinciale dei rifiuti e non prevede su quell’area nessun ampliamento o nuova autorizzazione”. Da qui la richiesta formulata da Antonio e Massimiliano Romeo e da Civati: “Inutile attendere la sentenza del Tar del 23 ottobre, la Provincia di Monza e Brianza ha ora tutti gli elementi per esprimere già il diniego formale, ne ha le prerogative, lo faccia al più presto”.
Anche perché, hanno sottolineato ancora Antonio e Massimiliano Romeo, la VIA relativa all’impianto BTE è del 2006 e in questi sei anni molti sono i fattori sopraggiunti che rendono l’ampliamento dell’impianto incompatibile, ultimo dei quali il PTC del Parco delle Groane approvato a fine luglio che a sua volta non prevede nessun ampliamento. Inoltre la vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivarne al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che secondo i rappresentanti brianzoli in Regione rendono inattuabile l’ampliamento di tale impianto.
All’incontro di oggi in Commissione erano presenti anche i rappresentanti dei locali comitati civici Edgardo Zilioli, Mauro Varisco e Mirko Fagone, promotori della prima raccolta di firme.

(biass)

 

LA SETTIMA VITA DELLA VASCA

Dopo tutto il can can che n’è venuto fuori con quella vasca (la vasca di smaltimento fanghi tossici proposta da BTE a ridosso della Lipu), dopo che TUTTI (comuni, Regione, enti vari, politica, società civile) gli hanno voltato le spalle ripudiandola dicendo di non volerne sapere, quel procedimento continua a stupire facendo emergere ogni volta nuovi elementi di preoccupazione.

A fine maggio avevamo denunciato l’apparizione di un documento contrario alla vasca datato 2006 emesso dalla stessa Regione Lombardia che di lì a poco approvò un decreto ad hoc per instradare il procedimento di realizzazione.

Per la legge della compensazione in queste settimane ne è apparso un altro che, alla faccia dei dinieghi e delle belle parole, ci dice come in realtà ci sarebbero già i presupposti in quell’area per operare smaltimenti.

Il pericoloso dettato sta tra le righe del parere espresso dal Parco Groane negli ultimi mesi circa l’impianto.

Nel documento, in sostanza, il Parco esprime parere di NON CONFORMITA’ rispetto a un impianto che tratterebbe rifiuti speciali provenienti da terzi e  rispetto a nuovi impianti. Cioè nella già intossicata area ex Snia non si possono trattare rifiuti speciali che arrivano da altri luoghi e non è possibile autorizzare nuovi impianti.

Allo stesso tempo però il Parco Groane esprime un parere di CONFORMITA’ ad un impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi provenienti dal comparto stesso. Ossia se dentro l’area degradata ex Snia c’è un operatore che tratta rifiuti speciali pericolosi e non, questi ha le carte in regola per l’impianto di depurazione dei rifiuti.

Andiamo un po’ a vedere?

Facendo le visure camerali delle aziende operanti nel comparto industriale attualmente esistente e funzionale all’impianto stesso, risulta un’azienda che tra le sue mission ha anche il trattare e smaltire rifiuti.
Quindi un operatore c’è.
Quell’operatore ha il parere favorevole del parco per l’impianto di depurazione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

Se fossi in BTE non starei troppo a scervellarmi, i rifiuti li porto a chi ha le carte in regola e il business è presto fatto …  resta solo da capire chi pagherà i costi di queste scelte scellerate.

Di seguito un estratto della conferenza tenuta a Cesano il 25 Giugno in cui è stata presentata la novità, successivamente l’articolo del cronista presente.

La Regione Lombardia dalla parte dei Comitati

I consiglieri non hanno parlato di inattuabilità dell’ampliamento, ma:

  •  hanno sostenuto il loro disappunto sul fatto che dei funzionari regionali concessero le autorizzazioni ambientali (VIA) ad una società senza porsi il problema della TITOLARITA’, visto che all’epoca dei fatti la BTE non fosse proprietaria dell’area;
  • hanno messo in luce le contraddizioni all’interno del procedimento autorizzativo, in quanto furono ignorati due pareri negativi da parte di uffici interni alla Regione e alla Provincia, senza motivazioni.

  • hanno chiesto a gran voce ai funzionari di indicare la strada per bloccare il Decreto Regionale.

Dopo l’ennesima risposta evasiva da parte dei funzionari regionali , che hanno detto di non essere più i referenti del procedimento, che a parer loro oggi è di competenza Provinciale, i consiglieri hanno chiesto un’aggiornamento della commissione in presenza dell’Avvocatura e della Provincia.

Manca poco al perfezionamento dell’ esposto alla Procura relativa ai fatti sopra riportati.

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La Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” presieduta da Giosuè Frosio (Lega Nord) chiede alla Giunta regionale di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza.

“Convocheremo la Provincia di Monza e Brianza e gli uffici legislativi regionali –hanno spiegato i Consiglieri regionali brianzoli Giuseppe Civati (PD), Antonio Romeo (PdL) e Massimiliano Romeo (Lega Nord)- e insieme cercheremo di capire quali sono gli strumenti disponibili per impedire la realizzazione di tale intervento. Le posizioni politiche sono chiare e univoche da parte di tutti a ogni livello: ora cercheremo di trovare il modo più opportuno e formalmente ineccepibile per bloccare l’ampliamento del depuratore ex Snia”.
Oggi i tecnici regionali dell’Assessorato all’Ambiente, interrogati in riferimento al decreto di compatibilità ambientale emanato in data 23 ottobre 2006, hanno evidenziato come non esista alcun provvedimento o parere negativo ufficiale rilasciato dalla Regione in merito alla realizzazione dell’impianto, e che le perplessità sollevate a suo tempo in sede di confronto tecnico erano state poi superate dalle integrazioni fatte pervenire dalla società richiedente l’autorizzazione. Antonio Romeo (PdL), ripercorrendo in dettaglio l’iter storico della vicenda, si è dichiarato a questo punto perplesso su come gli uffici tecnici competenti non abbiano in alcun modo ritenuto di dover prendere in considerazione le univoche posizioni contrarie espresse dalle amministrazioni locali. “Ora siamo di fronte anche a un contenzioso giudiziario –ha sottolineato Romeo- e ognuno dovrà prendersi carico delle proprie responsabilità per quanto di propria competenza”.
Dopo le proteste dei residenti, le raccolte di firme, il ricorso al Tar delle amministrazioni coinvolte risalente ormai a 5 anni fa, anche la Provincia di Monza e Brianza a febbraio aveva espresso parere contrario a trasformare l’impianto di depurazione situato in via Groane, realizzato più di trent’anni fa al servizio dell’allora Snia. La Provincia ha infatti annunciato a Bte Srl, società che aveva avanzato la richiesta, l’intenzione di respingere la concessione dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, necessaria all’impianto.
I Sindaci di Cesano Maderno, di Limbiate e di Bovisio Masciago avevano già espresso motivi di preoccupazione per il fatto che l’attività di gestione dell’impianto deve essere avviata in un area ricompresa nell’ambito dei confini del Parco delle Groane, il cui Ptc è preclusivo all’insediamento di nuovi impianti di rifiuti. Inoltre la vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivarne al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che secondo i rappresentanti brianzoli in Regione rendono inattuabile l’ampliamento di tale impianto.
fonte: ufficio stampa Consiglio regionale della Lombardia

fonte: ufficio stampa Consiglio regionale della Lombardia

…depuratore? NO, grazie, …abbiamo gia’ dato…!

Lunedi’ scorso, le  Associazioni “Comitato Civico  Frazione Snia Insieme per il Villaggio” e “Piulimbiatemenocemento “ hanno  incontrato gli abitanti del Villaggio Snia, per aggiornarli sulla battaglia che si sta conducendo contro la trasformazione del depuratore di via Groane, gia’ Nylstar, in un impianto per lo smaltimenti  di rifiuti liquidi industriali.

I  rappresentanti delle tre Associazioni , Edgardo Zilioli, Natale Zappella e Mauro Varisco ,hanno ben illustrato l’evoluzione del problema a partire dalle origini ,nel 1976, passando dalla petizione del 2007, sottoscritta da circa 2000 Cittadini Contribuenti, fino al ricorso al TAR, promosso  dalla Provincia di Milano e dai Comuni di Cesano Maderno , Limbiate e Bovisio M., con l’adesione “ ad adiuvandum” della LIPU.

Il ricorso e’ stato promosso contro il decreto Regionale che concedeva la “compatibilita’ ambientale” alla trasformazione dell’impianto per trattare rifiuti liquidi industriali ,pericolosi e non pericolosi, nonostante i pareri contrari  espressi da  tutti gli organi e gli Enti preposti

I rappresentanti delle tre Associazioni hanno aggiornato i presenti anche sugli incontri avuti con le Commissioni Ambiente di Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza.

A proposito di quest’ultima, e’ stata confermata l’adesione al ricorso al TAR , nonostante un’iniziale riluttanza, anche a seguito di insistenti pressioni da parte delle Associazioni e di interventi in Consiglio Regionale di tutti i Gruppi Consigliari

All’Assemblea hanno preso parte attivamente anche il ViceSindaco, Pietro Nicolaci , l’Assessore all’Urbanistica, Luca Vaghi, ed il Consigliere delegato all’Ambiente , Massimiliano Bevacqua,  che hanno confermato la convinta partecipazione  dell’Amministrazione Comunale di Cesano Maderno  alle azioni in atto a difesa degli interessi degli abitanti del Villaggio Snia.

In particolare e’ stata confermata l’intenzione di chiedere che , nel nuovo Ptc del Parco delle Groane , venga assegnata all’area,  dove e’ installato l’impianto di depurazione , la destinazione di “area naturalistica” al posto dell’attuale “ servizi all’industria”, per riaffermare l’assoluta incompatibilità dell’impianto stesso con l’area protetta.

Il dibattito, molto partecipato, si e’ concluso con l’unanime   proposito dei presenti , delle Associazioni e degli Amministratori Comunali , di mantenere  un elevato   livello di vigilanza e di impegno, alla luce di un  semplice concetto :

“…depuratore? NO, grazie, …abbiamo gia’ dato

Cesano Maderno-Limbiate, 26 giugno ‘12

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Robespierre in regione per Limbiate

CHISSA’ PERCHE’ DOPO TUTTI QUESTI DINIEGHI POI LE COSE VANNO AVANTI.

… parola del presidente della VI commissione ambiente della Regione Lombardia …

Quello che vi proponiamo qui è un estratto del verbale relativo all’audizione che si è tenuto in commisione “Ambiente e Protezione Civile” in Regione Lombardia circa una settimana fa.

Precisamente il commento del Presidente della Commissione, Giosuè Frosio.

Oltre a noi erano presenti i comitati cesanesi Insieme per il villaggio e il comitato civico frazione Snia… in appoggio anche 3 sindaci due colonnelli e generali della guardia di finanza, come riportato nel video che vi offriamo.Di seguito il commento del Nostro Roberspierre al termine dell’audizione.

La Regione Lombardia dalla parte dell’ambiente?

Impianto depurazione ex Snia a Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio: Commissione Ambiente chiede stop a realizzazione

La Commissione regionale “Ambiente e protezione civile” fa proprie le preoccupazioni espresse da sindaci e comitati e chiede alla Giunta regionale di verificare le condizioni per bloccare l’ampliamento del depuratore dell’ex Snia sul territorio comunale di Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago in Brianza. “Convocheremo l’Assessore regionale all’Ambiente Marcello Raimondi –ha spiegato il presidente della  Commissione Giosuè Frosio (Lega Nord)- e insieme cercheremo di capire quali sono gli strumenti disponibili per impedire la realizzazione di tale intervento”.
Dopo le proteste dei residenti, le raccolte di firme, il ricorso al Tar delle amministrazioni coinvolte risalente ormai a 5 anni fa, anche la Provincia di Monza e Brianza a febbraio aveva espresso parere contrario a trasformare l’impianto di depurazione situato in via Groane, realizzato più di trent’anni fa al servizio dell’allora Snia. La Provincia ha infatti annunciato a Bte Srl, società che aveva avanzato la richiesta, l’intenzione di respingere la concessione dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, necessaria all’impianto.
I sindaci di Cesano Maderno Gigi Ponti, di Limbiate Raffaele De Luca e di Bovisio Masciago Emanuela Galimberti hanno espresso “fondati motivi di preoccupazione per il fatto che l’attività di gestione dell’impianto deve essere avviata in un area ricompresa nell’ambito dei confini del Parco delle Groane, il cui Ptc, tra l’altro, è preclusivo all’insediamento di nuovi impianti di rifiuti“. Inoltre, come evidenziato dal portavoce dei comitati Edgardo Ziliolila vicinanza di un Sic (Sito di interesse comunitario) e il pregiudizio che potrebbe derivare al Torrente Garbogera, nonché la presenza su area limitrofa di un’oasi naturalistica e gli impatti negativi di eventuali emissioni maleodoranti e dannose sugli insediamenti abitati di Mombello e Villaggio Snia, sono tutti ulteriori aspetti che rendono inattuabile la trasformazione di tale impianto”.
Noi del Partito Democratico –ha detto il Consigliere Giuseppe Civatisollecitiamo quanto prima un’audizione in Commissione Ambiente con l’assessore regionale, nuovamente con i comitati del territorio, ma soprattutto con il dirigente dell’ufficio regionale competente che ci spieghi una volta per tutte la documentazione di cui la Regione è in possesso perché negli anni si è rivelata in più occasioni palesemente contraddittoria”.
Faccio mie le preoccupazioni espresse dai cittadini –gli ha fatto eco il Consigliere della Lega Nord Massimiliano Romeo-, questo impianto non deve essere realizzato e la Regione è chiamata in questo caso a giocare un ruolo forte e preciso”.

(Tratto dal Sito Istituzionale del Consiglio Regionale della Lombardia)